Ti capita di ritrovarti dopo aver mangiato la pancia gonfia come un “palloncino” o di avere mal di pancia? Il tuo intestino non è più regolare? Questi sintomi sono spesso associati alla sindrome da colon irritabile. Ma come si fa a diagnosticare un colon irritabile? Si manifesta un dolore o un fastidio addominale ricorrente per almeno 3 giorni al mese negli ultimi 3 mesi associato ad altri criteri:
1. il dolore o il fastidio deve migliorare dopo l’evacuazione;
2. il fastidio si è innescato insieme ad una variazione della frequenza dell’evacuazione, con un aumento o una riduzione;
3. il fastidio è insorto insieme a variazione della forma/aspetto delle feci
Questi sintomi devono essere presenti da almeno 6 mesi al momento della diagnosi!
I sintomi propri del colon irritabile sono dolore o fastidio addominale, stipsi, diarrea, meteorismo (soprattutto post prandiale) e in alcuni casi crisi dolorose acute.
L’equipe australiana con a capo la dottoressa Sue Shepherd della Monash University, studia dal 2001 una dieta che permetta una diminuzione di questi disturbi: la low FODMAPs diet, un approccio efficace per la gestione dei sintomi nei pazienti con IBS.
Che cosa sono i FODMAP?
FODMAP sta per oligosaccaridi, disaccaridi e monosaccaridi fermentabili e polioli, zuccheri a catena corta scarsamente digeribili che provocano i tipici sintomi dell’IBS. Quali sono le fonti alimentari dei FODMAP?
• Fruttosio: lo zucchero tipico della frutta, ma lo troviamo anche nel miele, nelle bevande o alimenti dietetici. E’ presente anche nel comune zucchero da tavola che è costituito da molecole di glucosio e di fruttosio. Il malassorbimento di fruttosio in questi soggetti è probabile però che si verifichi quando lo zucchero è introdotto senza glucosio. Quando il fruttosio è bilanciato dal glucosio crea meno disturbi intestinali, quindi meglio lo zucchero piuttosto che il miele dove il fruttosio è presente in quantità maggiore.
• Lattosio: lo zucchero tipico del latte (latte di mucca, di capra, di pecora) e dei suoi derivati. Il suo malassorbimento è dovuto alla carenza dell’enzima lattasi, ma è piuttosto comune ritrovare tale carenza con il progredire dell’età;
• Fruttani (o frutto-oligo-sacarridi): sono lunghe catene di fruttosio che in parte non vengono assorbiti nell’intestino tenue: sono presenti principalmente nel grano (quindi pasta, pane e farine) e nelle cipolle;
• Polioli: sorbitolo, xilitolo e mannitolo, sono zuccheri presenti in alcuni tipi di frutta, soprattutto la frutta con nocciolo (albicocche, ciliegie, susine, prugne, pesche, etc..), ma anche nelle pere, mele (in questo caso la mela non toglie il medico di torno,anzi..). I polioli si trovano anche nei funghi e in tutti i dolcificanti che terminano in –olo;
• Galatto-oligo-saccaridi: raffinosio, stachiosio, chestosio, tipici zuccheri dei legumi (ceci, lenticchie, fagioli, soia, i piselli ne contengono meno). Si trovano anche nelle cipolle e in alcuni tipi di ortaggi come il cavolo e la verza. Perché non li digeriamo? Ci manca un enzima che è l’alfa-galattosidasi , ecco perché i legumi possono causare flatulenza e gonfiore in alcune persone (esistono comunque degli accorgimenti per renderli più digeribili).
Purtroppo le tabelle nutrizionali con quantità specifiche di FODMAPs per alimento sono in continuo aggiornamento ma mancano attualmente in Italia.
Come si imposta una dieta FODMAP? Questo approccio utilizza una strategia iniziale con l’eliminazione di tutti gli alimenti ricchi in FODMAP. Specifici gruppi di alimenti FODMAP sono poi reintrodotti in sequenza, in modo da capire quali cibi e in che quantità sono accettati dal nostro intestino senza avere ulteriori disturbi intestinali. Per valutare la migliore alimentazione low-FODMAPs è indispensabile il consiglio e il supporto di un nutrizionista competente.
Per insaporire i vostri piatti non potete usare cipolla, aglio o dadi da brodo che sono ricchi di fruttani, usati dalle industrie come stabilizzatori o per dare sapore. Come rendere gradevoli i vostri piatti? Con degli agrumi (succo di limone), aceto, olive, maggiorana, menta, basilico, rosmarino,sedano, timo, zenzero, erba cipollina, origano, pomodori pelati, coriandolo.
Una dieta low FODMAP prevede in genere 10 grammi totali di FODMAP in una giornata (i legumi ad esempio per soli 100 grammi hanno già 2-3 grammi di FODMAP).
Di seguito la lista degli alimenti a basso e ad alto contenuto di FODMAP:
Inoltre se ve la cavate abbastanza bene con l’inglese potete scaricare sul vostro Smartphone l’applicazione la Monash App, grazie alla quale potete trovare altre informazioni riguardo i cibi permessi e non.
Si tratta di una dieta molto restrittiva e non facile da seguire, ma seguire accuratamente queste indicazioni può attenuare i vostri sintomi e aiutarvi a stare meglio raggiungendo così una migliore qualità di vita.